Cogliendo l'occasione del quarantesimo compleanno della Mozzarella di Bufala DOP appena festeggiato, andiamo a fare la fila (inevitabile a qualsiasi ora) davanti a un piccolo caseificio di Milano.

Via Benaco, numero 1; proprio a due passi dal futuro villaggio olimpico in costruzione. "Centro della Mozzarella" dice l'insegna blu. Sembra strano vedere un caseificio artigianale all'angolo di una delle tante vie milanesi, non vi pare? Strano… per noi, popolo meneghino, ma non per chi ha il cuore lucano. 

Come Enrico Carretta (il proprietario), ad esempio. Bocconiano, dopo le prime consulenze in giacca e cravatta, ha deciso di cambiare mestiere. Dalle scartoffie, alle mozzarelle; e non solo quelle.

La sua idea iniziale era quella di ricreare quell'immagine idilliaca, a lui molto familiare, dei caseifici che spuntano ovunque agli angoli delle strade. Il panorama lucano, infatti, è tutt'oggi così. Da questa prima piccola bottega pittoresca, le aziende "in portafoglio" (per dirla con un linguaggio noto al bocconiano) si sono moltiplicate: dalla pasticceria ai progetti internazionali, passando per nuovi angoli dei dintorni. 

Rimanendo, però, in fila al nostro caseificio iniziale, attendiamo di entrare in quel posticino che, in pochi metri quadrati, racchiude un mondo di sapori inimmaginabili. 

Cominciamo dalla protagonista, frutto della tradizione e dell'arte di lavorare il latte che solo il cuore del Mezzogiorno possiede. Il savoir-faire della mozzarella è lo stesso, che sia impiegato all'angolo di una via lombarda, o di una lucana. Il latte no. Il latte è milanese; di Peschiera Borromeo, per la precisione. Di conseguenza, il prodotto finale è la Mozzarella di Bufala… D.O.M. Denominazione di Origine Milanese (termine coniato dall'autrice, ndr). 

Il concept, se ci si pensa, è un esempio di innovazione, qualità e sostenibilità che guarda al futuro. È un km zero che adatta la tradizione alla modernità metropolitana: il businessman milanese, nel rincasare, può fermarsi a quell'angolo, ed entrare nell'atmosfera familiare del piccolo caseificio di paese. Lì, è accolto con il sorriso (come il proprietario esige che sia), ed è trattato con lo stesso calore che irrora il profondo del Bel Paese. E, finalmente, può conquistare la sua Mozzarella di Bufala DOM fresca fresca di giornata. Anzi, freschissima: prodotta proprio ogni mattina nel retrobottega, così da rendere ancora più immersiva la "consumer experience" del cliente. Anche in materia di marketing, dunque, il bocconiano la sa lunga.

… così lunga, da fidelizzare i suoi consumatori anche con una ricca varietà di alternative. Si sa che, a questi consumatori, piace molto cambiare e provare cose nuove. 

Ecco allora mozzarelle in ogni tipo di formato (dalle trecce, alle tonde, di bufala o fiordilatte), poi scamorze dal cuore ancora liquido, e un popolo di prodotti caseari che fa da intrigante contorno. E ancora, pasta fresca, piatti pronti, e una parete di barattoli dai mille sapori e colori: una tavolozza gastronomica del Mezzogiorno, insomma. 

… E' giunto il nostro turno. Possiamo finalmente entrare anche noi in quel piccolo angolo paradisiaco, che non sembra affatto di Milano. Eppure lo è. Ed è un bene che sia così: l'idea di impresa dietro alla Mozzarella DOM è una realtà in corsa verso il domani della tavola italiana. 

Qualcosa fa già presagire che non torneremo a casa solo con una semplice sfera di latte cagliato

Di Emma Sedini

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